Gennaio 4 2016

Bambini reclutati e armati dall’ISIS

bambini

Bambini usati come scudi umani, suicide bombers, cecchini, donatori di sangue, carcerieri, boia. Il mondo tace, dei bambini non importa granché.

L’ISIS attivamente recluta i minori per mandarli nei campi d’addestramento e quindi poterli utilizzare come combattenti, incluso nelle missioni suicide. L’ISIS usa regolarmente i bambini come scudi umani, suicide bombers, cecchini, donatori di sangue, carcerieri, boia, spie. Il rappresentante speciale dell’ONU per i bambini e i conflitti armati riporta che l’ISIS ha ordinato ai ragazzini di 13 anni di portare le armi, fare la guardia a posti strategici addirittura di addestrare i civili. Centinaia di bambini maschi “non civili” sono morti nei combattimenti. L’ISIS controlla strettamente l’educazione dei minori nei suoi territori. Secondo la testimonianza di un insegnante a Raqqa, l’ISIS considera la filosofia, le scienza, la storia, l’arte e gli sport incompatibili con l’Islam. L’ISIS paga i genitori e corrompe i minori per portarli nei campi di addestramento. Le bambine ed i bambini al di sotto dei 15 anni vengono portati  al “campo Shariah” per imparare in cosa consiste il loro credo e la religione. Quelli sopra i 16 anni che hanno già ricevuto l’indottrinamento nei campi possono partecipare alle operazioni militari. La propaganda dell’ISIS mostra nei video anche bambini più piccoli addestrati per utilizzare armi. Ve ne propongo uno: quello realizzato da Channel 4 News. Nel video, in inglese, testimonianze di minori, di un reclutatore. Le immagini scioccanti di un bambino che si è visto amputare una mano ed un piede per essersi rifiutato di entrare nei ranghi dell’ISIS. Il bambino mostra sul suo telefono le foto del suo boia che chiamano “caterpillar”.

Addestrare i bambini: la nuova forma di uomo dell’ISIS

Addestrare i minori nei piani del leader Abu Bakr al – Baghdadi vuol dire assicurarsi una nuova generazione di combattenti. La così detta “decapitazione della leadership”, strategia molto in voga negli Stati Uniti come soluzione principe per la sconfitta di un’organizzazione terroristica transnazionale, sarà insignificante, del tutto inefficace, di fronte ad un’organizzazione che prepara i bambini a mettersi nelle scarpe dei propri padri. Per imparare a decapitare un altro essere umano, gli vengono date delle bambole su cui fare pratica, anche degli orsacchiotti di peluche.

Così come altre organizzazioni totalitarie, l’ISIS ha come obiettivo quello di creare una nuova forma di uomo. I bambini sono più facilmente plasmabili nella nuova visione del mondo dell’ISIS. Come ci spiega uno psichiatra, Otto Kernberg, “gli individui nati in un sistema totalitario ed educati da esso fin dall’infanzia,  hanno poche possibilità di fuga dalla totale identificazione con quel sistema”. I sistemi educativi totalitari permettono un sistematico indottrinamento di bambini e giovani nell’ideologia dominante.

I quartieri poveri di Ankara sono una fonte di reclutamento di minori: Hacibayram è diventato un punto di reclutamento ISIS. Human Right Watch  ha scoperto che i bambini soldato vengono pagati l’equivalente di 100 dollari al mese.  I bambini di minoranze come i curdi e gli yazidi sono stati rapiti e forzati ad unirsi all’ISIS; secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, in un caso, più di 600 studenti curdi sono stati rapiti mentre tornavano a casa da scuola e condotti nei campi di addestramento.

Il generale McMaster, vice comandante generale del Future of US Army Training and Doctrine Command, il cui lavoro è valutare le minacce future per l’esercito americano, ha dichiarato che l’ISIS abusa dei minori in scala industriale, brutalizzandoli e de umanizzandoli sistematicamente.

L’utilizzo dei bambini soldato non fa notizia

Non se ne parla mai dei bambini vittime di una guerra che non hanno scelto, vittime dei giochi di potere dei “grandi”. E’ senz’altro più comodo pensare che solo gli adulti possano combattere. Il tema dei bambini nei conflitti armati mi è sempre stato a cuore, la mia tesi di laurea è stata: “la protezione dell’infanzia nel diritto internazionale”. La mia prima missione come funzionario del Ministero italiano degli Affari Esteri l’ho fatta in Sierra Leone. La prima persona che ho conosciuto a Freetown nel parcheggio del Ministero dell’Energia è stato un bambino sulle stampelle, ridotto così perché si rifiutava di combattere. Ho visto il sorriso spento di quei bambini salvati da padre Berton, l’infanzia rubata che non tornerà mai più. E’ più triste e misera l’indifferenza del mondo su bambini utilizzati per combattere, addirittura per formare una nuova generazione di estremisti folli che gli occhi malinconici di quei bambini.

Utilizzare i bambini, minori di 18 anni come soldati è un crimine di guerra.

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Pubblicato Gennaio 4, 2016 da barbarafaccenda nella categoria "politica internazionale

Riguardo l’Autore

Esperto politica internazionale

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