Febbraio 14 2016

Guerra ibrida: cos’è e perché ci interessa

Cos’ è la guerra ibrida. Quali componenti la caratterizzano come fattore che complica, non come sostituto della guerra convenzionale o della “guerra vecchio stile”.

Il mondo è pieno di conflitti, si chiamano così, poco importa di che natura siano. Troppo spesso si sorvola sulla natura della guerra, su quali tattiche vengono impiegate da attori diversi. Allora per oggi torniamo tra i banchi di scuola e vi propongo delle pagine di appunti del mio quaderno, dove cercherò di spiegare gli elementi essenziali di questo termine, che non è un concetto scientifico nuovo, ma semplicemente un fattore in più che complica le pianificazioni di difesa. Il segretario generale della NATO  Jens Stoltenberg ha dichiarato: “non c’è niente di  nuovo sulla guerra ibrida“. Viene da chiedersi se sa cosa è questo fattore “ibrido” o se lo usa anche lui come un asso piglia tutto quando non si riesce a prevedere la mossa del nemico.

Prima di arrivare al “fattore ibrido”, vale la pena soffermarsi su concetti scientifici che hanno caratterizzato all’incirca gli ultimi 25 anni.

Compound war

Quando, in un conflitto si verifica un significativo grado di coordinazione strategica tra forze separate, regolari o irregolari si può parlare di “compound war“. Un grafico ci aiuta a visualizzare meglio cosa vuol dire.

guerra ibrida

Un caso classico della “compound war” è il Vietnam: contrapposizione di tattiche irregolari dei Viet Cong con le capacità più convenzionali dell’esercito del Nord Vietnam.

Unrestricted warfare

Due colonnelli cinesi: Qiao e Wang,  sono noti per il loro concetto di: “unrestricted warfare” o “guerra al di là dei limiti“. Molto avanti per il loro tempo, riconobbero le potenziali implicazioni della globalizzazione. Pensarono quindi di espandere la definizione e la comprensione della guerra al di là del settore militare tradizionale. Scrivevano: “i futuri grandi capitani devono essere padroni nell’abilità di “combinare” tutte le risorse di guerra a loro disposizione e usarle come mezzi per proseguire la guerra. Queste risorse devono includere: guerra d’informazione, guerra finanziaria, guerra di commercio e altre forme di guerra interamente nuove“. Questo ha generato una lista di nuovi principi che riassumo in questa pagina di appunti:

guerra ibrida

Guerra ibrida

Il termine “ibrido” invece cattura sia l’organizzazione che i mezzi e in un altra pagina di appunti, vediamone i punti essenziali:guerra ibridaQuindi le guerre ibride incorporano una varia gamma di modelli di guerra, incluso le capacità convenzionali, tattiche e formazioni irregolari, atti terroristici incluso la violenza indiscriminata, la coercizione ed il disordine criminale. Nella prossima pagina di appunti si evidenza una componente fondamentale quella distruttiva:

guerra ibrida

E’ importante sottolineare che la crescita della guerra ibrida non rappresenta la sconfitta o la sostituzione della “guerra vecchio stile”o la guerra convenzionale. Rappresenta invece un fattore che complica i piani di difesa.

La combinazione della guerra nei vari settori non è nuova. Il concetto di “ibrido” è ben conosciuto ed utilizzato nei discorsi militari occidentali moderni. Il problema è che spesso è citato sotto il concetto di “guerra non convenzionale” o “guerra politica”. Nel corso del tempo guerra ibrida è diventato l’asso piglia tutto per gli elementi di potenza nazionale che la Russia sta utilizzando direttamente in Ucraina. La Russia nella “Dottrina militare di guerra moderna“, nel 2010, descrive “l’uso integrato di forze militari e forze e risorse che non hanno un carattere militare“. Ed ancora: “l’implementazione come priorità di misure di guerra d’informazione per raggiungere obiettivi politici senza l’utilizzo della forza militare“. In un commento del 2014 alla Dottrina, si sostiene la partecipazione di forze armate irregolari, elementi di compagnie militari private in operazioni militari. Mosca ha da tanto tempo riconosciuto la prevalenza di una proiezione di forza combinata in conflitti sia alle sue periferie che globalmente.

Il termine utilizzato solo per descrivere l’intervento russo in Ucraina ci sembra un utilizzo povero. Sembra come se ci fosse una reazione esagerata da parte dell’occidente per l’attenzione inadeguata che precedentemente si era concessa alla Russia. Il risultato è un tentativo sbagliato di raggruppare tutto quello che Mosca fa in una sola rubrica. L’intervento russo in Ucraina dovrebbe essere guardato in un termini più flessibili e basici: un tentativo di impiegare strumenti diplomatici, economici, militari e d’informazione in uno stato vicino dove essa percepisce che i suoi interessi vitali sono in pericolo. Concludendo, perché ci interessa comprendere in cosa si articola la guerra ibrida, non solo perché è un fattore che se non tenuto in significativa considerazione nelle pianificazioni di difesa, soprattutto quando il nemico è un’organizzazione transnazionale di natura terroristica, si rischia di lasciare molte più mosse in mano al nemico di quelle che ci si potrebbe immaginare.

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Pubblicato Febbraio 14, 2016 da barbarafaccenda nella categoria "politica internazionale

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Esperto politica internazionale

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